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Accusato di violenza sessuale a Milano ma era ad Eboli in un centro d’accoglienza Provincia Provincia e Regione 

Accusato di violenza sessuale a Milano ma era ad Eboli in un centro d’accoglienza

Prima il titolare del maneggio, poi la vittima della violenza sessuale hanno guardato l’imputato. «Non è lui». Lui è Asif, pakistano di 30 anni, finito sotto processo «per un errore di persona» e oggi assolto dall’accusa di aver afferrato «rapidamente» Giulia, di averla abbracciata e tenuta stretta a sé «in modo ossessivo», di aver tentato di baciarla e di averle palpeggiato il seno nella selleria del maneggio Parco Adda Cavallo, il 10 luglio del 2021. Quando lui, Asif, si trovava a 835 chilometri di distanza da Rivolta d’Adda, al centro di accoglienza di Eboli. Dal 2022, il pakistano ha un lavoro al maneggio Quadrifoglio di Peschiera Borromeo (Milano): fa le pulizie. A Rivolta d’Adda non ci ha mai messo piede. Per Asif è finito l’incubo. La Procura ora si rimette al lavoro per individuare il vero molestatore di Giulia, che con la sua famiglia da tre mesi frequentava il maneggio. Lì avevano due cavalli. E sempre lì, quel 10 luglio, «finito di montare, nella selleria, inaspettatamente mi sono trovata lui che, inaspettatamente, mi ha abbracciato stretto, in modo oppressivo. Cercavo di dimenarmi, ma lui era più forte di me».
Il groom trentenne puliva i cavalli, dava loro da mangiare. La selleria non rientrava tra le sue mansioni. Fu poi licenziato. «Nell’ultimo periodo era insistente, voleva aiutarmi nel preparare il cavallo.

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